La gente si annoia

C’era una volta l’Hotel Milocca, centro di interesse della Sicilia occidentale, a due passi dal ridente paesello di Castelbuono (PA). Amando io molto Castelbuono, Fiasconaro, ed in particolare il rifugio C.A.S. di Piano Sempria, caso volle che io mi avvedessi di ciò che c’era (una volta) e, soprattutto, di ciò che c’è ancora. Salendo lungo i 1300 metri di altezza del rifugio alpino, si incontrano infatti le insegne e le tende sventolanti del Milocca, che mi incuriosiscono non poco. Chiedo in giro e ascolto le storie di un hotel fiorente e ben frequentato e di fallimenti da malaffare. Vado in spedizione esplorativa e trovo un luogo grande, attrezzato financo di saune e palestre, ristoranti e piscina. Innanzitutto, però, trovo un luogo vandalizzato. Non dall’abbandono o dai furti di gente forse bisognosa che si porta a casa le reti, i comodini, gli specchi e gli armadi perché coi piccioli che sparagnerà dal furtarello di cose comunque lasciate a morire lì pagherà la scuola superiore ai figli. Trovo un luogo prima abbandonato e poi vandalizzato. Punto.

I comodini sono ancora là, divelti; le reti con le doghe in legno e i materassi pure; idem per i divani, pisciati da topi e umani, per i tavoli fracassati, per i frigoriferi e i televisori gettati dai piani alti nei giardini, per le tende strappate dalle mani e finite dal vento e per le finestre prese a sassate e iddio solo sa bucate da cos’altro. I tetti, almeno, sono stati il riparo delle mucche e lo sfogo dei writers locali. Che ben venga che i pavimenti siano concimati, tra un assegno a vari zeri e l’altro, da “cassate” di quadrupedi che lì hanno trovato riparo dalla neve dell’inverno montagnolo.
Quello che non capisco è la vandalizzazione. Avrei preferito sentire storie di furti, di gente che si sciarria per prendersi il meglio e riempirsi il portabagagli della macchina. Sapere che quelle robe nuove – NUOVE, dico…! – sono in casa di qualcuno. Ma vandalizzare così per noia… per riempire il tempo (o il vuoto)… lasciando lì i reperti della propria enorme infelicità… i materassi squarciati per gioco, gli specchi frantumati per sfida, gli armadi buttati in piscina per scherzo… Questo non lo capisco. Non a questo livello e non per tutti quei metri quadrati di ben di dio che potrebbero ospitare profughi, migranti, senzatetto, disgraziati vari ed eventuali.

E’ cecità. E’ patologia. O non capisco.
E’ come ascoltare i miti che narrano che la droga nei paesi spopola perché non c’è niente da fare. O che oggi si uccide per provare emozioni. E che intanto i bambini dell’Africa soffrono. Mitologie, forse. O no?

4 thoughts on “La gente si annoia

  1. Potrebbe essere un modo per rendere inservibile, di proposito, materiale che andava/andrebbe sequestrato per le stesse ragioni di malaffare.
    “Ti scasso tutto accussi un tinni fai niente”.

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