29 Febbraio

“Il negato diritto di esistere, di nascere e di rinascere ciclicamente, di essere in questo senso riconosciuti da noi stessi e dalle persone con cui collaboriamo e con cui con-viviamo comunitariamente e di essere per questo rispettati esattamente come gli altri non nati il 29 febbraio, non figli della gallina nera o della pecora gialla, mi ferisce e mi ha sempre ferito. Forse addirittura mi ferirà sempre proprio come lui, come il 29 febbraio: lui che è un giorno speciale, raro, che non ha diritto esistenza, che è poco previsto o comunque previsto solo negli anni bisestili. Raro il rispetto. Raro il riconoscimento. L’altro è un pollo da spennare, non da festeggiare come fosse OGNI GIORNO il suo compleanno.”

no mask?

Una settimana pesante

E’ stata una settimana pesante. Siamo in sotto-pandemia (“sotto” perché – rispetto alla “prima volta” – se ne parla sottovoce), o Covid-II (era seconda). Da venerdì scorso lavoro con la mascherina “altruista”: è quello che devo fare per tutelare i […]

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Noi e i Nazgûl

A Palermo finalmente ha aperto booq. Non faccio parte del gruppo che ha costruito – passo dopo passo e (a quanto ho sentito) avendo fatto tesoro di una robusta storia di attivismo – questo presidio di quartiere. Eppure scrivo consapevolmente […]