Da parecchi anni è esplosa la moda del “Wellness” e ormai siamo abituati al termine (anche se straniero con buona pace dei fasc-ehm del governo). Questo decantato benessere peró non fa proprio bene. Né alla salute, né alla società. E allora che benessere è? – direte voi. Ovviamente a qualcuno fa bene: sí sto parlando del capitalismo (e del patriarcato).
Ora, non mi voglio imbarcare in un post su un tema per il quale servirebbero diverse centinaia di pagine, che ormai la gente non legge più perché c’è TikTok, però vorrei buttare giù una serie di pensieri, tipo a scuola quando la maestra ti assegnava “i pensierini”, affinché si rifletta insieme sul perché il settore Wellness non è del tutto salutare. Avevo già scritto un post su cosa fosse questo benessere – giusto per farvi capire la mia ossessione – ma il benessere psicologico che si persegue lavorando su noi stessi con l’aiuto di professionisti non è lo stesso di quello che ci vendono i media e le aziende. Eh sí, ecco la parola chiave: “vendere”. Chi è online in questo momento e non è qui a leggere questo post, sicuramente starà scrollando la home di Twitter, swippando reel su Instragram o facendo quello che diavolo si fa su TikTok.
Ho letto un post sull’algoritmo di TikTok dove si affermava che esso cambia a seconda della zona geografica: ai ragazzi asiatici propone video motivazionali, di autocrescita e autoformazione; in occidente propone balletti e video commerciali. Non ho idea se sia davvero così, non so leggee algoritmi, però se fosse vero è tutto un gombloottooo! È un trend anche sugli altri social quello di postare un video testando un prodotto con la scritta “me l’ha fatto comprare TikTok”. Siamo circondati da influencer che promuovono prodotti per la cura della persona come creme, pastiglie che ti cambiano la vita, massaggi miracolosi, esercizi per perdere mille kili in un mese o cristalli magici.
Continua a leggere