La risposta dei Modena City Ramblers

Ricordate la lettera rivolta ai gruppi che suonavano alla festa del Pd a Palermo?
Il 20 settembre scorso Gas l’aveva mandata alla Bandabardò ed ai Modena City Ramblers per esprimere un certo condiviso dissenso nei confronti della loro partecipazione ad un evento molto distante dai temi trattati nelle loro canzoni.
Ebbene, i Modena City Ramblers hanno risposto il giorno stesso della loro esibizione, in questo modo:

Ciao Gaspare,

ci poni una questione che va a toccare temi e attualità politica siciliana (e nazionale) su cui noi non siamo perfettamente aggiornati, ma per la quale crediamo pure, come musicisti, di non dover necessariamente prendere una posizione. Ci hanno chiamato a suonare alla festa del Pd (dove peraltro abbiamo già suonato in passato, e non ricordiamo se era ancora Unità) e noi veniamo, così come facciamo in tutta Italia per feste dei partiti politici della sinistra e del centro sinistra (ai cittadini il compito di valutare se tale definizione vale ancora per il Pd). Siamo in contatto con Libera, e ancora l’anno scorso abbiamo fatto vari concerti in Sicilia con tale organizzazione che è senz’altro un riferimento per chi fa in questa terra lotta alla mafia. Delle “traiettorie” politiche del Pd regionale, in relazione a “trattative” , a noi non ci interessa molto, sinceramente. Sono scelte politiche di cui loro dovranno rendere conto agli elettori. Noi facciamo il nostro concerto e proponiamo i nostri temi legati alle nostre canzoni. Non facciamo, in questo senso, politica. I ruoli sono diversi, e come tali vanno rispettati. Non è che, a nostro avviso, salendo sul palco domani sera, noi avalliamo eventuali scelte politiche del Pd. Sennò saremmo dei matti, visto che abbiamo suonato per Rifondazione, per i Comunisti italiani, per i Verdi. Capiamo che, nel popolo della sinistra siciliana, sentire “voci” che parlano di “fervide trattative” dell’unico partito di (centro) sinistra presente nel Parlamento con i signori del partito di Lombardo, possa causare amarezza, rabbia, delusione, schifo, mettici quel che vuoi, ma questo non riusciamo a capire cosa c’entri col nostro concerto…  La nostra presenza, riteniamo, è appropriata perchè il nostro spettacolo  (e quindi, ti citiamo: “il diffondere, spero con sincerità, certi valori o semplicemente certe storie”) avverrà in maniera del tutto indipendente da queste “fervide trattative”, e noi non ci sogniamo minimamente di essere in qualche modo complici di tali trattative. Questa è la nostra opinione.

Con sincerità, MCR.
A voi le riflessioni.

11 thoughts on “La risposta dei Modena City Ramblers

  1. Io ho imparato più o meno intorno ai sedici anni che anche i gruppi con pretese di “impegno sociale” sono in realtà delle bufale. Vanno dove li pagano, mi pare ovvio. Sarebbero andati a suonare pure ad un festino di Berlusconi, ve lo posso assicurare.
    Smettiamo di vedere valori laddove non ce ne sono. L’unico valore che vige ormai nella musica è il DENARO.
    Non stupiamoci se poi i Modena City Ramblers suonano alla Festa del PD. E’ solo una moda per molti essere di sinistra.

  2. Sembra essere la solita “presa di distanza” di chi non è mai informato sui fatti e fa le cose “perchè qualcuno glielo ha chiesto” (sottocitazione implicita: “perchè qualcuno ci ha pagato”), in fondo sono solo musicisti, se poi i loro temi si fondano su questioni più o meno politiche e sulla diffusione di certi valori (tipo antimafia, anti corruzione, anti qua e anti là.) non importa.
    =/

  3. Poniamo il caso che qualcuno di noi si ritrovi in una situazione simile: in campo lavorativo o qualsiasi altra cosa. Ora mi pongo una domanda: quanti continuerebbero a fare i Jeanne d’Arc della situazione, “immolandosi” per i propri ideali?
    Adesso potete anche linciarmi :P
    Personalmente sono andata al concerto quella sera e non mi sento di aver tradito ciò in cui credo, ci sono andata SOLO per la buona musica e poi sono andata via e questo non ha minato le mie convinzioni (che di certo non c’entrano niente col PD).

  4. Io penso che il loro messaggio sia chiaro, siamo musicisti e questo è il nostro mestiere. Il pd a livello regionale fa le sue manovre, condivisibili e anche no come nel caso della Sicilia, ma in Italia rappresenta ancora l’alternativa più importante al governo di destra (per quanto riguarda il centro sinistra almeno), e poi cosa avrebbero concluso rifiutando l’invito ?
    ” Noi facciamo il nostro concerto e proponiamo i nostri temi legati alle nostre canzoni. Non facciamo, in questo senso, politica. I ruoli sono diversi, e come tali vanno rispettati”
    Non aspettiamoci che sia un band a mettersi in prima fila contro la mala politica con il comportamento controproducente di rifiutare un ingaggio o rifiutarsi di esprimere il proprio messaggio a chi va a vedere i concerti.

  5. Essere coerenti in tutto non è semplice… dovrebbero impegnarsi ad essere sempre informati sui fatti, tempestivamente e prima di fissare date di concerti e partecipazioni.
    Inoltre è vero anche che ci sono delle priorità: se potessi porlare dei miei ideali, delle cose in cui credo lo farei anche in mezzo ai miei nemici… pur di parlarne.
    Personalmente non conosco i MCR né la loro musica, ma mi sono sembrati gentili a rispondere, inoltre condivido in parte ciò che hanno risposto che ho interpretato così:
    noi siamo musicisti, guadagnamo con questo mestiere, la nostra musica contiene dei messaggi che vanno al di là delle complicate manovre politiche delle quali siamo disinformati.
    Inoltre l’assenza di gruppi minori non fa discutere più di tanto secondo me… diverso sarebbe stato se a disertare fosse stato Benigni o Grillo… sicuramente ci sarebbe stata polemica e trafiletto sui giornali…

  6. hai ragione Andrea, ragazzi ma cosa vi devono dire, la risposta mi pare coerente e professionale, e non sono mica andati a cantare ad un festino di Berlusconi ( a lui piacr Apicella). Abbiamo già troppi comici che fanno i politici!!…anche troppi politici che fanno i comici….

  7. A mio parere, se canti “Bella Ciao”, lo devi fare con un certo rispetto di quello che stai cantando. Se canti “I cento passi” alla festa di un partito che ha appoggiato un governo in odor di mafia, sei incoerente. Non capisco cosa ci sia da capire. Poi il discorso “siamo musici non siamo politici” regge fino a quando non inserisci messaggi politici nelle tue canzoni. E le loro canzoni sono intrise di messaggi politici (che io peraltro condivido).
    Sicuramente la loro è una risposta ben calibrata, e sono stati gentili a risponderci, ma sono comunque contenta di non essere andata nemmeno a una serata della festa del Pd(l). E sono per gli ideali, sempre e comunque, al di sopra delle mode e dei contratti.

    • Concordo in pieno. Non stiamo mica parlando di Tiziano Ferro, parliamo di MCR e in quanto gruppo “attivista” cessa automaticamente di essere solo un gruppo di musicisti, acquistano un’identità ben precisa e la loro attività deve girare attorno a questa identità acquisita. Questo comprende anche essere a conoscenza di (mis)fatti che potrebbero “minare” la loro credibilità di gruppo “attivista”, il loro non conoscere l’attuale realtà politica siciliana (e prenderne le distanze) è quantomeno deludente, ma si sa, io vivo a utopialandia.

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