Facciamo ordine

Ho bisogno di chiarezza, sono priva di punti di riferimento.

Ho provato a mettere ordine nelle cose che mi circondano, ho provato a farlo cercando di dare un ad ogni cosa una collocazione, cercando di mettere tutto al “suo posto”. Non ci sono riuscita.

O almeno, io, l’idea di come dovrebbero stare le cose l’ho ben chiara, ma poi, quando nella realtà sono andata a ricercare quell’ordine cosmico che mi ero creata per vivere meglio, non l’ho trovato.

Qual è il posto dell’Onu in una guerra civile? Qual è il posto della Padania in una nazione che compie i suoi centocinquant’anni di unità nazionale? Qual è il posto di una donna? Qual è il posto di un neolaureato? Qual è il posto della sinistra?

La lista dei miei “qual è il posto” è lunga, ma provate a dare una risposta a qualcuno di questi, vi ritroverete spiazzati confrontando la vostra idea di collocazione e quella che realmente ha.

La situazione in Egitto è paradossale: mentre vengono creati degli squadroni di mercenari pagati per uccidere, mentre i cecchini sui tetti sparano a vista, mitragliano le macchine, vanno a caccia di giornalisti, in questo caos e aberrazione, l’Onu ha deciso di smobilitare. Smobilitare? No, non è possibile!

Rivolgendo lo sguardo agli affari di casa nostra, alla questione del federalismo, c’è un altro colpo di scena, che contribuisce a rendere ancora meno chiaro quale sia il senso delle cose. La commissione bicamerale, con un 15 a 15, ha bloccato uno dei punti fondamentali della riforma tanto cara a Bossi e, di conseguenza, fondamentale per Berlusconi. C’è stato un pareggio, quindi significa che è stato respinto. Ecco, quindi possiamo mettere una pietra sopra? No, no, si va avanti, ma dai, figuriamoci un no della bicamerale, si va “Avanti!”, è successo davvero, un consiglio dei ministri straordinario, e la palla passa a Napolitano, sarà lui decidere se emanare o meno il decreto. Quindi sarà lo stesso Presidente della Repubblica a fare il buono o il cattivo a seconda dei punti di vista. Ed allora mi chiedo quale sia il posto del parlamento, quale sia il senso della democrazia

Questione delle donne, tasto dolente, con le donne “fuori dal letto nessuno è perfetto”?

Sembra di si, le donne hanno la stessa importanza di un festone in quanto accessori da festa, si devono sentire giudicate sempre in base al loro aspetto fisico, i voti delle donne in futuro oscilleranno tra un più bella che brava, un mediocre di aspetto e di intelletto, cessa e brava.

Ma basta, non se ne può più, le donne sono altro, gli esempi di grandi donne sono continuamente intorno a noi, è necessario cambiare prospettiva, è umiliante, continuare a sentire parlare dell’altra metà del cielo, solo in termini di accessori e svago. Povero Tornatore immaginate la sua faccia quando ha saputo che alle cene di Berlusconi si guardava il suo film, questa cosa la trovo esilarante!

E a Montecitorio si dà la maggioranza, riguardo alla decisione di rimandare le carte dell’inchiesta che riguarda Ruby alla procura di Milano, perché la competenza di giudicare il premier è del Tribunale dei Ministri, e questo, lo ammetto, è meno esilarante.

Ma è davvero così che stanno andando le cose? Siamo personaggi di una pantomima del mondo alla rovescia, tristi spettri di ideali lasciati ad essere solo oggetto di rimpianto e ricordo dei vecchi tempi, si stava meglio quando si stava peggio? Peggio? Cosa c’è di peggio, neolaureati in giro ogni giorno in cerca di lavoro, trentenni stagisti, menti sprecate in fast food, menti umiliate dalla precarietà. Che posto ha il merito in una società come la nostra? In cui non si può neanche sognare di fuggire per migliorare perché lo schifo è globale. La globalizzazione del lercio e del sudicio, la peggiore che ci possa essere.

La ribellione ci circonda, la guardiamo comodi dai nostri divani, sentiamo il nostro spirito in fiamme o ci siamo ridotti ad ibridi incroci uomini-sofà?

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.