Dal NarcyEgo, con furore

Ne ho già parlato altre volte, ma purtroppo nella mia vita la faccenda si ripropone come i peperoni ripieni a cena. Certo, c’è da chiedersi perché mi si ripropone… Forse perché sono intollerante ai peperoni? O perché sono tracotante e ne ho ingurgitati troppi? Forse perché sono debole di stomaco e troppo moralista per il rutto libero? O ancora perché non avevo altro in frigo e sono stata obbligata a mangiarli, pena il digiuno con la cilanca che si aggira irosa nel mio stomaco tutta la notte?

Forse è tutto questo e non solo, con il piccolo dettaglio che alla metafora degli amabili peperoni dobbiamo qui sostituire quella assai meno amabile del narcisismo. Poiché purtroppo, ahimé, nella mia vita un paio di narcisi di quelli belli virulenti li ho conosciuti e a volte me li sono pure ritrovati nell’albero genealogico. “Ahimè” dico, e vorrei urlarlo insieme ad altri insulti e frasi scurrili e boccaccesche, perché se non avete mai provato cosa significa avere a che fare con un narcisista provatelo e poi ne riparliamo! Ma provatelo dopo vari corsi di yoga, meditazioni tantriche e training autogeni. Soprattutto se il Narcy in oggetto ha tendenze border e voi dovete per forza relazionarvi con lui per risolvere un qualche problema che avete magari magari pure a cuore.

…Relazione? Ho scritto “relazionarvi”? E allora siamo “in the shit”, e fino al collo. Perché? Perché, nella vita di ogni Narcy, la prima cosa che si è seccata come un ramo di pesco non innaffiato in piena estate sicula (= 43° ca.) è la capacità di entrare in relazione. Vengo e mi spiego: il Narcy non ti parla; semmai recita all’infinito il suo copione. Tu sei solo mangime per il suo ego. Con te non condivide obiettivi costruttivi, se non i suoi. E se devi risolvere quella famosa questione che ti sta a cuore, puoi farti la croce: non ci sarà verso, a meno che la soluzione non sia quella che vuole lui e solo essa. In alternativa… se hai la fortuna di NON avere una personalità dipendente e sai quindi ragionare col tuo cervello, povero te! L’obiettivo non sarà più la soluzione del suddetto problema, ma la vostra distruzione, manipolazione, umiliazione. Ciò poiché il Narcy ha bisogno di sentirsi superiore a ogni costo e migliore di chiunque altro; e ne ha bisogno per vivere, come l’acqua che piscia e che beve o come l’ossigeno che suda e respira. Il resto, tutto, viene dopo! Per altro, il Narcy è assai furbo: per essere certo di avere sempre il culetto parato, si circonda di persone facilmente manipolabili che, come si suol dire, gli calano la testa in abbondanza per vivere di luce riflessa. Se non sei tra questi, ribadisco, fatti la croce: ti sentirai sbattuliato al muro, tutti i tuoi tentativi di buoni propositi andranno a finire come la cacca sul fondo del cesso e, alla fine della sessione di manipolazione psichica, comunque vada, ti sentirai una merda secca e diafana su cui si può solo tirare lo sciacquone. Risultato? Un mare di tempo perso e autostima frammentata – se vogliamo anche fatta a duri e inconciliabili pallini (per restare sul tema-pupù, un po’ come le cacchette di capra che si trovano sulle pietre riarse delle montagne del sud); poi anche obiettivo perduto, andato a farsi fottere, così, senza tanti convenevoli.

…Eh… (sospirone) …Ma se hai veramente a cuore il problema, dovrete rivedervi… Ed è lì che il Narcy si leccherà i baffi: “a cuore”? Cuore? Hai nominato il cuore? Allora imbandisciti come una fettina di carpaccio macellato fresco sulla rucola con sopra le scaglie di parmigiano! E se è il caso portati coltello & forchetta e preparati stoicamente ad essere spolpato vivo! Perché qui il fulcro è quello che nessuno si augura mai di perdere nella vita: il cuore. Se hai un cuore che batte per qualcosa che ami senza primi o secondi fini, sei la preda perfetta del Narcy: lui ti odorerà, capirà le tue debolezze, ti farà terra bruciata attorno (ad esempio, racconterà a tutti versioni diverse delle cose, a qualcuno e primariamente a te nasconderà molti dettagli, ti metterà la gente contro e proverà a isolarti) e poi ti azzannerà sul più bello, proprio mentre tu fervi di energie ben riposte e di desiderio di costruttività. Perché attaccare quei legami che non può reggere è la sua specialità. E farlo mentre decanta le sue lodi e le qualità dei suoi amicifiglicanicanarini è per lui una passeggiata gradevolissima, ancor meglio apprezzata se condita da tentativi di denigrare terzi e quarti e da pretese (irrealistiche, ma portate avanti a spada tratta) di riconoscimenti, premi e ori olimpionici totalmente immotivati. E mentre tu sei lì, boccheggiante di afa e di viscidume, speranzoso, dopo questi immensi sacrifici, di un atto minimale di empatia che aiuti a risolvere quel maledetto problema che ti sta tanto a cuore e che – miserando tu! – vi accomuna… le mirabolanti antenne del Narcy coglieranno il tuo cedimento e si prepareranno alle staffilettate finali, dimostrandoti nascostamente la loro totale mancanza di reciprocità. “Nascostamente”, attenzione! Perché il Narcy vuole assolutamente cadere sempre all’impiedi e dunque apparire agli occhi del mondo come il salvatore della patria, il Messia sceso in terra, il Berlusconi di turno, il SuperEroe di moda e il Biagio Conte del periodo: lui è perfetto! La merda secca e diafana, l’ha appena dimostrato, sei tu!

…E insomma, ci vuole fegato. Poi, quando quello va in frantumi, ci vuole la fortuna di poter cambiare strada o di trovare gente intelligente che ti circondi e che non ti lasci solo in questa bufera di sterco. Oppure ci vuole il famigerato miracolo, tipo che l’indifferenza prenda ad inondarti come le lingue di fuoco dello Spirito Santo o, meglio (ma qui siamo ad estremi desideri miracolistici), che il suddetto problema che ti affliggeva (ma che dava al Narcy la possibilità di fingere di stare in prima linea… solo finché lo desidera, salvo poi vantarsi con l’universo creato di averlo fatto, combattendo gli Alien, i Cerberi e tutti i diavoli dell’inferno!) si risolva naturalmente o per sfinimento delle parti in causa, che desidereranno a quel punto solo decedere in pace. Tutto ciò mentre lui, l’instancabile Narcy, sorride a tutti magnanimissimo e si autocuce addosso la spilla dorata della vittoria, certo di aver sconfitto il male e circondato dall’incenso e dalla mirra cosparsigli addosso dai suoi fidi e altrettanto instancabili lacché.

Dite che sono scenari apocalittici? Provate a “relazionarvi” con un Narcy con tendenza Border come sta per ora disgraziatamente accadendo a me per un problema che vi fa battere il cuore. Poi ne riparliamo…

Tuttavia, vi lascio in corner qualche segno di speranza: 1) la vita è (anche) bella; 2) esistono le psicoterapie per risollevarsi dai traumi; 3) ci sono persone – anche narcy, sì! – che hanno un problema personologico/psicopatologico, ma anche l’intelligenza di volerlo risolvere lavorando su se stessi. Sono loro che meritano i nostri sforzi, il mio lavoro, il vostro cuore, la migliore risoluzione dignitosissima e umanissima dei problemi e ogni tipo infinito di comprensione. Perché la vita a volte è brutta e ti rende border, narcy, serial killer, bulimica, depressa, fobico o non so. Ma quello che risolleva è sempre la voglia di guarire, di essere veri, di fare bene a sé e agli altri e di iniziare a lavorarci su, piuttosto che perseguire la distruzione.

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N.B.: DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ – Gli elementi centrali del disturbo sono costituiti da:
1) Grandiosità e autostima irrealistiche, con fantasie dì successo illimitato, potere, bellezza o amore ideale e la convinzione di essere unici e speciali;
2) Desiderio di essere ammirati, accompagnato da una forte aspettativa di essere tenuti in grande considerazione, aspettandosi riconoscimenti o trattamenti dì favore non realistici e poco motivati;
3) Mancanza di empatia che li rende refrattari alla reciprocità nonché ad avvertire i bisogni degli altri ed ad identificarsi con loro. Manca la sensibilità verso gli altri. L’altro da sé è utilizzato e sfruttato per i propri scopi, nonché idealizzato e poi svalutato e disprezzato se non soddisfa i suoi bisogni.
– Il soggetto si sente superiore a tutti e per darsi importanza esagera e amplifica i propri comportamenti, le proprie capacità e i propri risultati. Ha un bisogno continuo di adulazione.
– Fantastica spesso di diventare importante, di avere potere, un fascino illimitato, un enorme successo in tutti i campi e di trovare l’amore ideale. La sua richiesta di eccessiva ammirazione lo porta a svalutare gli altri.
– Si sente speciale, tutto ciò gli è dovuto e gli altri devono inchinarsi davanti a lui, favorirlo in tutte le circostanze e soddisfare tempestivamente le sue aspettative. Non rispetta le persone, non ne avverte i bisogni né i sentimenti, ma le sfrutta per ottenere i propri scopi. Il suo comportamento è altezzoso e pieno di prosopopea.
– Si crede invidiato, ma in realtà è lui che invidia gli altri.
– Non si mette mai in discussione. Se deve passare sulle teste degli altri non si fa scrupoli e non indietreggia di fronte a imbrogli e manovre d’ogni genere pur di conseguire il proprio obiettivo.
– Il fine giustifica i mezzi e nessuno può essere migliore di lui: è estremamente pignolo, accurato fino al dettaglio, esasperato e ossessivo su quello che pretende dagli altri perché tutto deve essere un rifornimento narcisistico per lui. Il suo “staff” deve essere quello che funziona meglio di tutti perché non si può confrontare con una sconfitta.
– La manipolazione è tipica del narcisista. La parte di Io che gli manca è quella “Io-Tu”, cioè la funzione di relazione con l’altro.

4 thoughts on “Dal NarcyEgo, con furore

  1. Credo che sia la categoria di più individuo peggiore che ti possa capitare di incontrare. Se sei debole ti distrugge, se sei forte pure. In pratica con uno/a cosi non hai scampo. Inoltre, trovo deplorevole la mancanza di empatia che certi individui hanno. Li fanno sembrare più dei terminator che esseri umani.

  2. Secondo me un pizzico di narcisismo nella vita ci vuole. Un pizzico però eh!
    P. s. mi è sempre piaciuto il mito di Narciso <3

      • Il narcisismo sano, il nornale amore per se stessi che si nutre di una autostima realistica, é fondamentale per vivere bene! E magari a volte ne abbiamo poco…
        Il problema sorge quando il narcisismo é patologico, ovvero quando si basa su una autostina cosí deficitaria che, per autosostenersi, deve, proprio cone un terminator, nullificare l’Altro e o sentirsi superiore ad ogni costo… In questo non c’é amore; a ben guardare neanche per il proprio Vero Sé. C’é, in definitiva, profonda distruttività, deficit di amore, di empatia, di esistere…

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