Arte e terra: legalità in Sicilia

Questa settimana le voci dal macello dicono di no alla mafia.

Ognuno di noi, con fotografie e parole, affronterà il problema della mafia e di chi da decenni pensa di poter umiliare e piegare volontà e coscienze con le proprie leggi. Sono voci che servono per dimostrare che la riflessione porta alla denuncia. Sono voci che portano speranza in un mondo che sembra muto, in un mondo in cui si invita alla distrazione. Noi vi chiediamo di pensare, osservare, di guardare ogni cosa come se si volesse fotografare o raccontare.

Abattoir, Arci Barcollo e LiberArci dalle spine hanno scelto di raccontare il proprio punto di vista sulle cose giovedì 20 maggio all’Arci Barcollo, in via Ammiraglio Gravina n° 56 a partire dalle 17:00 con una mostra fotografica a tema, a cui seguiranno dalle 19:00 un aperitivo rinforzato con vino prodotto nelle terre di Corleone, alle 19:30 “Finestra su Corleone e non solo: video e testimonianze”, alle 20:30 letture, alle 22:30 Simone Giuffrida’s Band, Vuoto Apparente, Sista Tita & Sakeenaman in dancehall.

Questo evento, il cui nome è “Arte e terra: legalità in Sicilia”, vuole provare a mostrare che la terra, ancora, produce e che le mani riescono, ancora, a raccogliere i frutti del loro lavoro, ma che per far ciò è necessario che le schiene non siano spaccate dal bastone dell’illegalità e della prepotenza.

L’arte, a sua volta, vuole mostrarsi come mezzo di denuncia, come occhio sulla realtà, tra neorealismo e idealismo, per sostenere il corpo nella fatica del raccolto e nella fatica della lotta.

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