Gioco allo specchio

Marco era stanco di incontrare in chat donne con profili falsi, con foto ritoccate e bocche a culo di gallina. Era stanco delle donne che chiedevano “che macchina possiedi?” o “la casa è tua?” e si interessavano più al conto in banca che alla persona. Si era iscritto a YouMeMeet per cercare l’anima gemella dopo la fine di una relazione di sette anni con la sua ragazza. Lei gli aveva confessato di averlo tradito e, nonostante Marco fosse disposto a perdonarla, lei aveva deciso di tirarsi indietro dicendo di non amarlo più. Così Marco si era dovuto allontanare dal suo gruppo di amici sposati, ma aveva perso orami da tempo i contatti con i vecchi amici single. Iscriversi a un sito di incontri gli era sembrata un’ottima idea, anche se l’abbonamento era costoso. Dopo una deludente prova gratuita, aveva deciso di divertirsi un po’ impersonando Samantha: gli iscritti di sesso femminile non pagano, quindi avrebbe preso in giro alcuni uomini arrapati giusto per divertirsi un po’. Se come MarcoZ_88, 35 anni, etero, aveva avuto difficoltà a trovare partner femminili, come Samantha69, 32 anni, single, fluida, riusciva a chattare con più utenti contemporaneamente, scrivendo velocemente come una stenografa.

All’inizio era difficile, molti uomini sentivano l’odore del profilo fake a chilometri di distanza: foto da modella, commenti troppo ammiccanti, risposte incoerenti. Non era facile interpretare un profilo falso, soprattutto quando si era alle prime armi. Così Samantha divenne la più semplice 123_Marta, 35 anni, single, etero. Le chat non mancavano e presto Marta aveva appuntamenti fissi e conversazioni lunghe. Marco aveva creato un personaggio ben definito, con una breve biografia, interessi, lavoro, studio, mettendo un po’ di sé e un po’ di Beth, un’australiana con un aspetto mediterraneo, il cui profilo Facebook era aperto e da cui aveva preso molte foto. La foto profilo era piuttosto enigmatica, con il viso parzialmente coperto dai capelli e l’aria disinvolta. Era divertente, anche se un po’ crudele, fare sbavare gli utenti del suo stesso sesso, putroppo però sapeva così facendo non avrebbe mai trovato l’anima gemella. Tuttavia, YouMeMeet offriva buoni regalo agli utenti femminili in base al tempo trascorso in chat. Così i mesi passarono. Tra tutte le chat, ce n’era una con un trentenne di nome Azzurro che si era distinta. L’uomo sembrava sinceramente interessato a Marta, che a sua volta sembrava dolce, sensibile e profonda. Probabilmente Marco possedeva davvero queste qualità, ma libero dagli stereotipi del maschio alfa imposti dalla società, le poteva lasciare emergere senza alcuna barriera. Azzurro, d’altra parte, tranne un po’ all’inizio, si era comportato diversamente dagli altri. Non aveva insistito per ottenere foto in costume, misure del corpo o videochiamate. Non era interessato alle posizioni preferite, al numero di ex partner o a un incontro reale. In realtà, Marta aveva bluffato ventilando l’ipotesi di un potenziale incontro, ma Azzurro aveva preso tempo e scritto: “Lascia che la nostra bolla viaggi trasportata dal vento verso i luoghi del nostro cuore, forse scoppierà, ma è un sogno dal quale non voglio svegliarmi”. D’altra parte, Marco avrebbe dovuto inventare varie scuse per evitare di incontrarlo, ed era sollevato dal non doverlo fare. Di solito, a quel punto, le chat subivano un rapido declino. Invece, la relazione tra Marco e Azzurro era diventata sempre più interessante. C’era un sottile e elegante gioco di seduzione tra i due, ed era sincero. Questo turbava le giornate di Marco, che pensava ad Azzurro durante il lavoro, la pausa pranzo e persino nel traffico mentre tornava a casa, fino al momento in cui finalmente iniziavano a chattare nuovamente. Marco sapeva che tutto ciò non era normale. Il cambio di profilo aveva forzato l’incontro virtuale con un utente dello stesso sesso, e quel gioco aveva giustificato il loro flirt, che era diventato sempre più reale. Marco si stava innamorando di un uomo, e ciò lo sconvolgeva. Sono seguite settimane turbolente fatte di messaggi che giustificavano le improvvise sparizioni di Marco, e poi le necessarie scuse per il ghosting. Azzurro scriveva: “Marta, cosa sta succedendo? Spiegami. Sono qui ad ascoltarti e probabilmente capirò”. Marco non sapeva come spiegarlo senza perderlo. Nel profilo di Azzurro c’era chiaramente scritto “etero”. Marco aveva risposto dicendo: “Beh, al momento sono confuso. Non posso spiegarti, ho bisogno di tempo”. Marta, ovvero Marco, aveva appena commesso un errore, un semplice errore che poteva sfuggire a chi non fosse stato attento, ma Azzurro, come aveva detto, sapeva ascoltare sul serio. Aveva letto “confuso”, non “confusa”, e aveva capito tutto, o almeno aveva fatto delle ipotesi. Marco stava soffrendo, era tormentato. Non si era loggato da due giorni e non si era accorto del suo errore. Quando è tornato in chat, ha letto che Azzurro aveva cambiato il suo profilo in “fluido”. Era una risposta? Non poteva escluderlo. Così è iniziato un lungo dialogo fatto di mezze frasi che lasciavano intendere, senza rivelare troppo. Azzurro chiedeva di incontrarsi, ma Marta era negativa al riguardo. Lui diceva: “Non importa chi eri prima, quale maschera indossavi. Ciò che conta sei tu, ciò che ho conosciuto. Riuscirà la nostra bolla a resistere al calore delle nostre mani unite? Voglio scoprirlo o esplodere insieme ad essa!”. Marco non poteva più tirarsi indietro di fronte alle parole incoraggianti e ispiratrici di Azzurro. “L’hai voluto tu. Domani alle 9, al caffè del monumento. Boom!”, aveva concluso così, con la certezza che sarebbe successo e la frenesia di incontrarlo. Come avrebbe giustificato tutto, come uno scherzo che era sfuggito di mano?

La mattina seguente, Marco era in ritardo. Se fosse stato Marta, avrebbe potuto giustificarsi dicendo che le donne si fanno attendere, ma purtroppo era un uomo e non era nemmeno sicuro che Azzurro lo avesse capito. Aveva il timore che potesse aver frainteso e aver pensato che Marta non fosse carina come nelle foto, e per questo non volesse incontrarlo. Ma perché Azzurro aveva cambiato il suo profilo in “fluido”? No, doveva averlo capito. E se, invece, cercava vendetta e voleva metterlo con le spalle al muro? Alle 9.10, Marco entrò di corsa nel caffè. C’erano un uomo sulla sessantina che leggeva il giornale, una coppia, un gruppetto di colleghi, ma nessun giovane solo. “Sono qui. E tu?” Dopo alcuni interminabili secondi, arrivò la risposta: “Anch’io”. Marco scrutò intorno, verso l’ingresso, in attesa trepidante, tremando. Una donna seduta a un tavolo lo fissava con uno sguardo intenso e sorrideva. Il cuore di Marco stava per esplodere. Un messaggio arrivò: “Siediti sciocchino!” La donna alzò la mano in saluto. Marco avanzò con il cuore in gola. “Io sono Marta. Una bella coincidenza, no?” disse la bellissima donna, sorridendo dopo essersi alzata in piedi per presentarsi. Quel giorno la bolla non scoppiò, al suo posto scoppiò un nuovo e sincero amore tra due persone che si erano conosciuti nella sostanza ancora prima di incontrarsi nella forma.

2 thoughts on “Gioco allo specchio

  1. Molto carina la storia, peró si vede che non usi app di incontri ahahah Se uno/una ti scrive così “Lascia che la nostra bolla viaggi trasportata dal vento verso i luoghi del nostro cuore, forse scoppierà, ma è un sogno dal quale non voglio svegliarmi”, tu scappiiiiiiiiiii ^^

    • Poi vi lamentate… È proprio vero:

      “Scusami
      se con te sono stato nel letto
      anche a volte romantico,
      io credevo ad un’amore che supera tutti
      gli ostacoli, regalandoti tutto me stesso e mai
      niente a metà…
      Scusami se ho cenato con te qualche volta
      coi fiori sul tavolo,
      e ho rubato dai libri le frasi più belle da scrivere
      pronto pure a portarti la luna dal cielo qua giù.
      Potevi dirmelo che i tempi cambiano.”

      Non avrei mai pensato di dover citare una canzone di Gigi…

      Comunque i due sono dei novizi, mica dei chattatori veterani!!!

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