C’è qualquadra che non cosa. Welcome to San Vito lo Capo

Musica alla Piero Angela
Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa nana nana nana naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
(ovvero Aria sulla IV corda di J.S. Bach)

San Vito lo Capo è una ridente cittadina di mare, sulla costa occidentale della Sicilia. Confina ad ovest con il golfo di Makari e ad est con la Riserva Naturale dello Zingaro e il golfo di Castellammare. Nata alla fine del ‘700, si estende ai piedi del Monte Monaco nella bianchissima baia posta tra Capo San Vito e Punta Solanto. Nel 2011 la spiaggia di San Vito lo Capo è stata eletta la migliore spiaggia italiana e l’ottava in Europa. Proprio per questo motivo, il paese vive, oltre che di pesca, anche – e soprattutto – di turismo. Il turismo è infatti la massima fonte di guadagno per i residenti di San Vito lo Capo che  stanno cavalcando l’onda favorevole (è proprio il caso di dirlo, parlando di spiagge e mare) arrischiandosi, nonostante la crisi, in attività imprenditoriali nel Terzo Settore. Negli ultimi anni sono nati e si sono sviluppati un numero considerevole di attività alberghiere e di ristorazione, nonché negozi, agenzie turistiche ecc.
Data questa forte spinta verso l’obiettivo di voler fare di San Vito lo Capo la “Portocervo de noartri”, l’attività comunale è volta a creare sempre più interessanti attività per attirare il maggior numero di turisti. Ecco che nasce il Cous Cous Fest (arrivato quest’anno alla diciottesima edizione), che ci si inventa un festival degli aquiloni, che si discute di libri invitando autori e personaggi celebri, che ci si abbassi al mondo della moda proponendo sfilate varie e tante altre cose belle. Persino la festa del santo patrono, Vito, diventa un’occasione di propaganda turistica. Insomma il Comune fa di tutto! Che male c’è? Direte voi. Beh, nessuno a parte il fatto…

Si era pensato di far diventare San Vito lo Capo un posto turistico per famiglie, e del resto ci sono riusciti: via le discoteche, via la musica fino a tarda sera (a meno che non ci sia un evento organizzato dal Comune), i pub si sono trasformati tutti in ristoranti e la spiaggia è sempre più piena di “affittasi lettini e ombrellone”. E se sei un ventenne e sei a San Vito lo Capo, alle 11 di sera ti sei già pentito di aver scelto questa meta turistica, altro che Ibiza! Fuori i giovani da San Vito, ché non spendono: mangiano panini al sacco, si portano le birre da casa e dormono in tenda. Benvenute famiglie benestanti, che pagate fior fior di eurini nei ristoranti, affittate gli ombrelloni, aperitivizzate, comprate dolcetti tipici da spedire agli amici invidiosi e dormite negli alberghi!
Volete una San Vito a prova di famiglie benestanti? Eccovela servita! Solo che poi questa famiglie arrivano e… c’è qualquadra che non cosa.

Siete mai stati a San Vito lo Capo? Sicuramente se ci siete stati, avrete provato un enorme disagio subito appena arrivati, disagio che si riassume con la fatidica domanda “e ora dove lasciamo l’auto?”. Ebbene sì. Il parcheggio è un tabù nel comune di S. Vito lo Capo. La ZTL si è estesa notevolmente fino ad arrivare quasi ai confini di Mordor. I residenti, o lavoratori, devono sborsare 80 euro per poter transitare sotto la loro stessa casa, strisce blu ovunque che sembra il mondo di Avatar e che, tra l’altro, paghi h24! Non c’è la tariffa del “vabbé, tanto sono quasi le 20 e oltre non si paga”. No, qui si paga h24. E non 0,50 euro l’ora, bensì 1€ – o anche più! E gli unici parcheggi aggratiss sono o fuori il paese, ché tanto passa la navetta ogni 40 minuti e ci stringiamo come sardine, o al cimitero. Sì, avete sentito bene: al cimitero. Li mortacci loro! Ciò fa la fortuna di chi ha un pezzo di terreno e lo adibisce a parcheggio custodito, come il tizio col pandino verde tappezzato di “P” ad indicare il suo bel terreno!

Superato il parcheggio, mia cara famiglia benestante, devi essere pronta a mettere mano al portafogli, un portafogli grande, modello “pozzo”, perché se vuoi assaggiare un bel gelatino, una coppettina, devi pagare quasi 3€ – la brioscia non lo so, perché con ‘sti prezzi non la prendo mai. I ristoranti… beh, quelli sono a parte perché i menù turistici ti propongono primo, secondo, contorno, vino, dolce, bibita, amaro, caffè, una bicicletta con cambio Shimano, una batteria di pentole e un pratico spremiagrumi elettrico al prezzo di un pacco di tabacco-filtrini-e-cartine. Ovviamente mangi la merda! I ristoranti buoni, con il cibo buono – e non con il pesce che sa di pollo, il pollo che sa di pesce e il vino che sa d’ascella – li paghi! E se una sera non vuoi mangiare fuori e vuoi farti una cenetta in casa (casa che avrai pagato una cifra spropositata, che avresti potuto metterti i soldi da parte per comprarti un nuovo rene in caso di necessità) puoi andare al supermercato, dove potrai spendere 4 dei tuoi eurini per una spinacina. Una spinacina a 4€, che neanche fosse rimasta l’ultima sulla faccia della terra! Per carità, si trovano ancora i posti dove la pizza buona non è cara o dove puoi prenderti una birra senza dover tirare fuori la carta di credito. Tutto il resto è fuffa.

Cara famigliola, inoltre portati le ciabatte da casa, ché qui costano 30€. Ché poi ci vai in spiaggia, giochi a racchettoni e non le trovi più, ti metti a fare come Gollum in cerca del suo tessssoro. Ah, e mi raccomando, lasciate Fido a casa! Non può venire a San Vito. Certo, ci sono cagnolini per strada, barboncini di proprietari di negozi o altri cani di personaggi di San Vito. Ma i vostri lasciateli a casa, non potreste portarli in spiaggia, lasciarli liberi in un parchetto, fargli fare i bisognini… niente spiaggia “pet friendly”, niente parchi (nemmeno per le persone, figuriamoci per i cani), niente sacchettini per la pupù dell’amico più fedele, niente alloggi, niente di niente.

E poi volevano un turismo per famiglie… Mi spiegate che cosa dovrebbero fare ‘sti poveri pargoli delle famiglie benestanti? Non esiste un parco, un’area attrezzata, un clown che sia uno, per intrattenere questi poveri figli di papà. Solo Peppa Pig nell’iPad.

Non dimenticarti, però, cara famigliola benestante, di pagare la tassa di soggiorno – e non solo per i primi cinque giorni della tua vacanza – ma per tuuuuuuuuuuuuutte le notti in cui dormirai qui! Tu sì che devi pagarla, ne sono esenti i bambini fino a 9 anni, le forze dell’ordine che prestano servizio e soggiornano per motivi di lavoro e, infine, i preti e le suore. Così, i preti e le suore non pagano la tassa. Certo, in un paesino che prende il nome da un santo, vuoi far pagare la tassa a sua eccellenza monsignore?

E comunque, sì, hanno messo il wifi gratis in tutta la zona (tranne nell’area in cui si trova casa mia!), hanno aperto le spiagge per i disabili, puliscono la spiaggia ogni mattina alle 6, le strade sono pulite (almeno quelle centrali), il tasso di criminalità è bassissimo, la gente è cordiale, i servizi privati funzionano più che bene… ma se piove un po’ di più siamo letteralmente nella merda! Viva le fogne a cielo aperto e San Vito!

10 thoughts on “C’è qualquadra che non cosa. Welcome to San Vito lo Capo

  1. San Vito e’ come tutti gli altri posti nati per spremere turisti pieni di soldini. Basta allontanarsi un po’ e trovi tutto a prezzi onesti. Dimentica San Vito e vivi in maniera intelligente la tua vacanza: certamente non hai perso niente.

  2. No, attenzione, non si trattava di denigrare San Vito, che è un posto bellissimo, rilassante, piacevole e indimenticabile… il mio discorso era volto ai paradossi in cui ci si imbatte vivendo la zona…
    C’è la pretesa di un qualcosa che non si riesce a raggiungere… Con pochissimi accorgimenti San Vito sarebbe il posto ideale per una vacanza senza nessunissimo intoppo.
    E l’amministrazione dovrebbe impegnarsi più di quanto crede. Per esempio, una cosa che ho dimenticato di aggiungere: l’ufficio turistico ha degli orari che nemmeno un negozio di conchiglie su un pizzo di una montagna! Stanno aperti part time e a orari improponibili!! Se un turista ha bisogno di un’informazione, fa prima a chiedere in giro alla gente, ché tanto all’ufficio turistico o sono chiusi, o non sanno aiutarti…

  3. Ti dirò… prima che le mie pargole venissero al mondo, io e mia moglie (con pancione al seguito) ci siamo fatti forse, e dico forse, l’ultima vacanza piu’ rilassante e divertente da coppia.
    Col pancione al 7° mese, a giugno, abbiamo pagato per 3 notti appena 120 euro,in un residence proprio di fronte il mare (Piazza Conturrana, accanto al Mira Mare hotel), compreso di pass turistico, ed auto che ho abbandonato per tutto il resto del villaggio, sulle strisce residenti/autorizzati.
    Spesa portata da casa con tanto di pesce fresco comprato in mattinata.
    Mare e lettino a 10 euro al giorno oppure ombrellone della Mariella portato sempre da casa.

    Dopo la nascita delle pargole, a distanza di anni, l’anno scorso, decisi di prenotare un bungalow in un noto campeggio che si trova un po’ fuori, e sulla quale contavo di lasciare l’auto (visto che l’appartamento preso anni prima non era disponibile).
    Sono impazzito dietro “le strisce blu ovunque che sembra il mondo di Avatar”, ed armati di passaggini il primo giorno ci siamo fatti 300-400 metri a piedi, ovviamente improponibile con la famiglia.

    In coppia si puo’ fare ed alla fine al tramonto è anche molto suggestivo (possibilità di navetta a 50 centesimi a/r), con amici rischi effettivamente di annoiarti, ma anche qui, dipende dalla compagnia.

    Il festival degli aquiloni, le tue figlie che corrono verso i cavalli del vicino maneggio, la sabbia, secondo me, valgono qualche sacrificio ed un po’ di spirito di adattamento.

      • Il Camping di cui parli lo conosco, molto bello e ci sono stata più volte :)
        Diciamo che ne vale la pena, però sarebbe meglio non impazzire ;)

        • si. quà sotto parlano di castelluzzo. Confermo. Chiaramente pero’ non è San Vito. Io ho un posto tutto mio nel Messinese che tengo segreto, dove, farsi il bagno alle 8 di sera sotto il tramonto estivo ti avvicina a Dio :P

  4. Io vi dico la verità: San Vito in se mi ha davvero deluso proprio perché è come l’hai raccontata. Quando ero bambino ricordo le sale giochi, i bar e le paninerie. Ricordo che dove ora c’é una piazzetta con qualche sparuto alberello e la pavimentazione di pietra, c’era un bel giardinetto in terra battuta, molto più alberato e anche con qualche giostra per bambini. E poco più avanti un campetto regolamentare da calcio rigorosamente in asfalto, che oggi è stato frammentato in più campetti per più sport.
    Insomma una volta era più umano come posto.
    Oggi è davvero un posto per gente dai 45 in su.
    Fortunatamente abbiamo una villetta a Castelluzzo, dove la situazione è più vivibile sia come prezzi sia come possibilità (puoi ancora piantare l’ombrellone in riva al mare e non c’é il delirio di folla di San Vito. Inoltre c’é il trenino che collega due grandi parcheggi, fermando in varie calette. Gratis, sia il trenino che il parcheggio.
    Insomma per me San Vito è morta, ma Castelluzzo è viva e lotta insieme a noi!

  5. Lo hai scritto tu stessa “Migliore spiaggia d’italia” (per dua anni di fila aggiungo io). E che ti aspettavi? Tutto gratis?
    Come ha scritto un altro utente: spostati più verso Trapani per la vita mondana e a san vito si va solo per il mare. Poi si torna a Trapani e si fa lo stesso un’ottima vacanza spendendo la metà.

  6. San Vito non esiste più. San Vito=Rimini (anzi peggio). Il mare è diventato orribile. La spiaggia ormai è solo una sfilata di lettini e ombrelloni (che ti “obbligano” ad affittare). San Vito non esiste più. Purtroppo.

  7. Quoto Roberto. Ricordo infanzie felici altezza camping la Pineta. Ogni tanto cene “dal barbone”, zona lungomare, e pago all’ananas in un bar che ho trovato chiuso, trasformato in b&b. Sì, ci torno e vedo “mare nero”, speculazioni, assenza di quel qualcosa. Che non quadra. Il “barbone” è morto, sarà questo.

    Bellissimo pezzo, mi è piaciuto un sacco!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.